Chi tace acconsente

Chi tace acconsente. E così ho deciso di riprendere in mano la penna.
Sarà perché non mi fido, ma mi sembra che ci troviamo ormai in un vicolo cieco.
Dopo mesi di governo del Capitano, con un M5S che ha accettato tutto, in politica estera, economica, ordine pubblico, sicurezza, facendosi mangiare qualche milione di voti dalla Lega, ora lo stesso Movimento apre al PD. Con quale PD? Quello di Renzi, che aspetta lo sfascio per risorgere dalle sue stesse ceneri, progettando l’ennesima scissione a sinistra (ops, a destra, volevo dire, della sinistra non c’è più molto nel PD, onestamente)? Quello di Zingaretti, pur encomiabile nel tentativo di rivitalizzare un PD sull’orlo dell’estinzione? Quello di Calenda che anche lui pensa di andare a correre da solo? Alle Capannelle, all’Idroscalo o non so dove? Quello stesso PD che il Movimento ha coperto di insulti ed accuse per anni, accollandogli tutti i mali della patria?
Con quale programma? “Poltrone sifà?”, come recita una battuta sulla falsariga del noto slogan della ditta produttrice di divani di qualità? Davvero prima il toto ministri, i vicepremier, poi la politica, quella seria, che dovrebbe rimetter in piedi un paese in ginocchio, con 100 miliardi da trovare per sanare i danni fatti?
Non capisco. Anzi capisco anche troppo. Per paura di perdere si fanno alleanze anche col diavolo. D’altronde, che diavolo di politica utile all’Italia avrebbe fatto il governo gialloverde fino all’altro ieri? Le accise mai tolte alla benzina? Una flat tax che apre un altro buco miliardario nel bilancio già fallimentare dello Stato italiano? Lo spread in salita libera? Un reddito di cittadinanza, nella migliore tradizione clientelare, per accaparrarsi i voti del sud martoriato, indifeso, disoccupato, abbandonato, insultato poco tempo addietro come il popolo terrone, come il colpevole della crisi economica del nord produttivo, salvo poi scoprire quale serbatoio di rabbia e malcontento possa riservare a chi vuol cavalcare lo sfascio? Il pensiero che l’Italietta possa farcela da sola, snobbando l’Europa che, se seriamente frequentata e rifondata sarebbe l’unico argine possibile allo scontro epocale Usa –Cina? L’aver accarezzato le paure più ingiustificate del cosiddetto popolo per qualche barca di disperati in giro per il Mediterraneo? Qualche milione di posti di lavoro per il sud? Qualche milione rubato dalla Lega? Qualche soldino messo al fresco su conti esteri dall’illustre responsabile della (mala) sanità lombarda? (Ricordo che il caro Formigoni è finito in galera per molto meno, senza peraltro fingere di lavorare per gli “Italiani veri”).
Quante parentesi, quante delusioni, quante preoccupazioni, amico mio!
Ma il PD pensa davvero di poter lavorare ad un programma serio, civile, moderno, urgente, con un Gigetto che cambia cavallo con la disinvoltura di un fantino del Palio di Siena, salvo poi dichiarare di non disconoscere NULLA delle porcate fatte insieme al Capitano e soci?!
Ma i Cinque Stalle davvero pensano di poter condizionare la formazione di un governo con qualche decina di migliaia di sostenitori di quella colossale bufala illusoria della democrazia in rete della piattaforma Rousseau?!
Ma tra tutti chi ha letto davvero la Costituzione e conosce le regole parlamentari, senza ricorrere per opportunismo e bieco calcolo politico alla piazza, sempre forcaiola, sempre pronta specie sul web al linciaggio morale, ad inseguire le fake news del giorno, sull’onda dei sentimenti più beceri del popolino? Senza urlare a piè sospinto all’inciucio, allo stravolgimento dei valori e dei diritti?! Quali? Quelli di farsi prender per il culo dal demagogo di turno?!
Basta, non ho altro veleno in penna da scaricare al vento.
Ah, sì: dimenticavo il peggio. Il governo gialloverde ha avuto il merito grandioso di sdoganare tutte le tendenze xenofobe, razziste, sessiste, omofobe del popolino, nascoste nel pensiero dell’uomo comune. Grazie, Capitano, di aver sdoganato anche i peggio fascisti d’Italia; di corteggiare Fratelli d’Italia; di aver costruito un nuovo spazio politico a Casa Pound e ai suoi camerati più vicini. E grazie a quello che rimane della sinistra per aver sottovalutato la marea montante, in Italia e in Europa, dei sovranismi, dei nazionalismi più beceri, lasciando fare a Papa Bergoglio l’unica seria opposizione alla frana dei valori di civiltà, umanità, rispetto, fratellanza, uguaglianza, accoglienza, solidarietà su cui credevamo fosse costruita la nostra nazione e la nostra casa comune europea.
Spes ultima dea, ma temo proprio che siamo in fondo al vaso di Pandora e che non ci sia più nulla da raschiare.

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